Introduzione. Il trattamento della necrosi avascolare del semilunare (malattia di Kienbock) rappresenta tuttora una sfida per i chirurghi. In alcuni stadi della malattia, dove il semilunare non è ricostruibile, è stata indicata la protesizzazione dello stesso. Sul mercato sono esistite delle protesi che simulavano in maniera standard il semilunare ma non hanno avuto grosso successo per l’alto numero di complicanze, peraltro poco prevedibili. Negli ultimi anni si è dimostrato interesse nell’utilizzo di protesi di semilunare su misura che riproducono la forma del semilunare del malato negli stadi IIIa-b e 2B di Lichtman e Bain-Begg (3D – custom made). Anche in questo tipo di chirurgia le differenze fondamentali risiedono nella stabilizzazione del semilunare. Abbiamo introdotto da questo punto di vista delle novità che ci sembrano molto interessanti e che sono il tema di questo articolo: una doppia stabilizzazione con emi flessore radiale del carpo.
Materiali e metodi. Abbiamo sottoposto tre pazienti con morbo di Kienbock in stadio IIIa-b di Lichtman e 2B Bain-Begg a sostituzione protesica del semilunare, mediante utilizzo di protesi custom-made 3D printed e doppia stabilizzazione del semilunare mediante tecnica “three-ligament tenodesis” e sul piano sagittale tramite foro palmo-dorsale della protesi. Tutti i pazienti sono stati valutati nel post-operatorio con valutazioni RX, esame clinico e score clinico-funzionali.
Risultati. Tutti i pazienti hanno mostrato un miglioramento in termini di dolore e di soddisfazione, misurati mediante VAS score, QuickDASH, PRWE, Mayo Wrist score e soddisfazione del paziente. Tutti i pazienti hanno mantenuto una forza paragonabile al periodo precedente l’intervento chirurgico, con ritorno all’attività lavorativa in tutti i casi. Il range of motion (ROM) residuo è migliorato rispetto al periodo pre-operatorio, ma residua un deficit di movimento soprattutto in flessione. Non si è registrata nessuna mobilizzazione protesica.
Conclusioni. I risultati preliminari, con follow-up di 2 anni, dimostra che l’utilizzo della protesi 3D custom-made della protesi di semilunare negli stadi IIIa-b e 2B è una valida alternativa, in pazienti selezionati, alle attuali tecniche di salvataggio del polso (artrodesi scafo-capitata e carpectomia prossimale). Ovviamente sono necessari studi a più lungo termine per confermare la validità della metodica.