Introduzione. Svariati articoli in letteratura paragonano diversi supporti per lo svolgimento di programmi di esercizi a casa per i pazienti: foglio cartaceo oppure l’uso dello smartphone. I risultati di questi articoli mostrano che i supporti digitali danno risultati migliori dei cartacei, ma non considerano la preferenza dei partecipanti. Godwin nel 2000 ha dimostrato che i pazienti ricordano il 25% delle informazioni trasmesse in un’iniziale consultazione. Ma se la differenza di compliance non si basasse unicamente sui supporti utilizzati ma sul tipo di apprendimento di ogni singolo individuo?
Metodo. Quest’anno abbiamo condiviso con la collega Sarah Ewald (Zurigo, CH) una lettura magistrale. Abbiamo approfondito l’argomento in maniera personale entusiasmati dall’argomento. La ricerca bibliografica è stata fatta su Pubmed, Embase e Scholar.
Risultati. Dunn e Dunn affermano che le persone possono imparare nuove nozioni più facilmente se utilizzano il loro metodo di apprendimento a cui sono maggiormente affini. Reiff nel 1992 individua 4 tipi di apprendimento: visuale, uditivo, tattile e un mix di tutti. Il test di Vark permette di identificare il tipo di apprendimento prediletto di ognuno.
Conclusioni. Il compito dei terapisti è di non limitarsi a usare la metodologia di insegnamento a noi più confacente ma prediligere quella di apprendimento del paziente per massimizzare la buona riuscita del nostro trattamento riabilitativo.