Le complicanze nel trattamento chirurgico delle fratture dell’epifisi distali del radio risultano percentualmente basse ma, il trattamento delle fratture tipo C3 in pazienti over 70 è spesso dibattuto. Discutiamo il caso di una donna di anni 79, autonoma e in apparenti buone condizioni, affetta da frattura tipo 23- C3 secondo classificazione A.O. Abbiamo deciso di trattarla mediante placca volar rim a stabilità angolare e viti poliassiali (Synthes) e fissatore esterno mono assiale (Orthofix). Dieci giorni dopo la dimissione tornava in pronto soccorso presentando tumefazione calda e dolente nelle ferite chirurgiche e alla mano controlaterale. Al controllo TAC evidenti raccolte gassose sottocutanee, mentre al controllo clinico si evidenziava progressione della tumefazione sino al gomito e peggioramento delle condizioni generali con insorgenza di shock settico. In emergenza abbiamo rimosso i mezzi di sintesi, eseguito fasciotomie e asportazione dei tessuti necrotici. Successivamente eseguito innesto dermo epidermico. Il risultato clinico ottenuto è soddisfacente considerato il pattern di frattura, l’età e la grave complicanza sviluppata; anche se le limitazioni residuate sono evidenti. La raccolta anamnestica non evidenziava patologie, ma in realtà approfondendo abbiamo “scoperto” la una lunga storia di infezioni dopo la sostituzione protesica a carico del ginocchio destro avvenuta nel 2007